Durante un viaggio in treno Meret Bissegger, cuoca delle erbe selvatiche, raccontava a Muriel Hendrichs, etnobotanica de l’Alberoteca, del progetto dei sentieri tematici. In quell’occasione Muriel ha condiviso il suo lavoro di ricerca, eseguito su mandato del Comune di Pollegio, sulle antiche varietà di frutta delle Tre Valli, dove era emersa una predominanza di alberi ad alto fusto di antiche varietà di peri nella Valle di Blenio, dovuta sia ad una campagna di promozione dei peri, promossa alla fine dell’ottocento dall’allora Ufficio Agricoltura del Canton Ticino, che riteneva il clima ed il paesaggio della Valle di Blenio ideale per la coltivazione di peri da sidro, sia alla migrazione stagionale, al termine della quale spesso gli emigranti portavano a casa alcune marze di fruttiferi dalle regioni in cui erano stati: un astuccio in legno, dove venivano conservate le marze, è stato ritrovato in una soffitta a Marolta. Era appartenuta ad un Vescovi, che era solito recarsi in Belgio.
Sulla base di queste preziose informazioni si è appreso che in Valle di Blenio è presente una varietà di pera (pisöu vernin – pera d’inverno), che, finora, non ha trovato altre corrispondenze né in Ticino né in Svizzera. Una pianta di questa varietà era presente nella località di Grumo: è stata tagliata alcuni anni orsono poiché le sue fronde toccavano i fili elettrici dell’alta tensione. Dal tronco, con la conta dei suoi anelli di crescita, si è potuto stabilirne l’età: 350 anni, forse il pero più vecchio della Svizzera conosciuto fino a quel momento. Oggi ne restano poche altre piante.
Il percorso del sentiero dei peri e delle api, che si snoda nella media Valle di Blenio, parte – con un circuito circolare – da Acquarossa.